Interruzione Volontaria di Gravidanza

interruzione volontaria di gravidanza

L’interruzione volontaria di gravidanza aldilà di ogni possibile giudizio morale, è un evento che può avere un effetto molto importante sulla psiche della donna.

Una scelta presa allo scopo di star meglio, per poter “rimettere le cose a posto”, a volte può trasformarsi in un vero e proprio “boomerang”. E far sentire i propri effetti anche a distanza di anni.

Interruzione volontaria di gravidanza: le conseguenze

I vissuti più comuni sono: senso di colpa, tristezza, depressione, perdita di autostima, sogni spiacevoli legati all’evento, ricordi spiacevoli,  sensazione di rivivere l’evento traumatico tramite allucinazioni ed episodi dissociativi, disagio intenso causato da determinati stimoli come venire a contatto con bambini appena nati, donne incinte, o tornare nel luogo dove è avvenuta l’interruzione di gravidanza.

Decidere di interrompere una gravidanza non è mai una scelta facile. Studi dimostrano che già nelle prime settimane, tra la mamma e il feto si instaura un legame psicologico ed emotivo profondo.

E questo anche se a livello consapevole la donna dice di non desiderare il bambino.

Questo è il motivo per cui tale scelta non è indenne da conseguenze. Ed è anche il motivo per il quale la donna, in questa fase è facilmente influenzabile dall’opinione e dai suggerimenti di coloro che le sono accanto, in quanto molto instabile.

Da una parte consapevolmente può sentire di non voler portare avanti la gravidanza. Ma dall’altra il legame con il feto c’è ed è profondo, quindi in qualche modo anche se non consapevolmente può voler desiderare di andare avanti.

Interruzione di gravidanza: i motivi

I motivi che possono condurre a tale scelta sono molti, a volte la giovane età. Oppure particolari vicissitudini che la donna sta affrontando, e che non le consentono di vivere la possibile maternità come qualcosa di auspicabile.

Eventi che la portano a pensare, la cosa migliore sia valutare l’ipotesi di un’ interruzione della gravidanza stessa.

Scoprire improvvisamente di aspettare un bambino ed essere ancora immature da un punto di vista anagrafico, è qualcosa che può destabilizzare e non poco.

Divenire madre significa fare i conti con dei grandi cambiamenti: fisici, sociali e soprattutto psicologici. Significa essere pronte a fare spazio ad una nuova vita, e anche ad accettare un cambiamento dei ruoli.

Non essere ancora pronta ad abbandonare il ruolo di figlia per assumere quello di madre, essersi prefigurata dei progetti che esulano dalla maternità, l’incertezza rispetto al futuro, la mancanza di punti di riferimento stabili. Sono aspetti che possono far vacillare e portare a compiere scelte difficili.

Particolari condizioni, e difficoltà di vario genere, possono portare a compiere scelte che mai avremmo pensato di dover prendere.

Interruzione volontaria di gravidanza: un dolore da elaborare

Alcune donne vivono l’interruzione di gravidanza in modo molto traumatico, altre semplicemente non la vivono.

Sono totalmente dissociate e distanti da ciò che stanno per fare, quasi come se non ne fossero consapevoli. Tutto pur di continuare la propria vita il prima possibile.

Per poi trovarsi a distanza di anni a fare i conti con una perdita non elaborata e mai vissuta.

Perché di questo si tratta, l’ interruzione volontaria di gravidanza comporta una perdita e quindi un lutto. E alla stessa stregua di un lutto ne conseguono vissuti ed emozioni che necessitano di essere elaborati, per poter trovare una giusta collocazione.

Con l’aggiunta di un profondo senso di responsabilità per una scelta che sembrava essere al momento la migliore, ma che continua ad influenzare la vita attuale.

Occorre farci i conti con tutto questo, e c’è la necessità di farlo con qualcuno. In primis con il partner, il papà del bambino quando c’è. Il quale a volte porta con sé anch’esso un dolore taciuto e non elaborato.

Spesso invece tale dolore viene nascosto, si cerca di andare avanti e non pensarci più. Ma il dolore così non scompare, anzi rimane lì e  si nutre del nostro assenteismo e della nostra negazione.

E spesso ci costringe ad ascoltare creando molte difficoltà alla nostra vita, fino a spegnerci emotivamente.

Quando sentiamo questo, è giunto il momento di affrontarlo quel dolore, di dare un nome alle nostre emozioni, di dare dignità a ciò che è accaduto. È giunto il momento di abbandonare questa solitudine, ed utilizzare le nostre risorse personali e relazionali.

Non dimentichiamo che un’interruzione volontaria di gravidanza è una perdita a tutti gli effetti.

E una perdita non può essere sottovalutata o semplicemente accantonata, come se non fosse importante. Perché tutto questo nel tempo potrebbe avere un prezzo.

Interruzione volontaria di gravidanza: per affrontarla e poter andare avanti bisogna superare il timore di parlarne, con le persone che abbiamo accanto, e se occorre anche con un professionista.

Questo è un passo molto importante e l’unico per uscirne e tornare davvero a vivere una vita vera. Ma stavolta  con una nuova consapevolezza ed una maggiore maturità rispetto al passato ed al presente.

Da più di 15 anni, ascolto e aiuto persone concretamente a uscire da situazioni difficili, e riprendere in mano la propria vita o con la consulenza psicologica online o presso i miei studi di Padova e Treviso.

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Dott.ssa Monia Ferretti - Psicologa Psicoterapeuta

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