Violenza sulle donne: perché è difficile uscirne

violenza sulle donne

La Violenza sulle donne, quando l’amore fa male. Cos’è l’amore? È quel bellissimo sentimento che ci lega ad un’altra persona, che ci fa sentire le farfalle nella pancia, che toglie l’appetito e il sonno! Quanti di noi hanno provato tutto questo?

A volte nasce gradualmente magari dove prima c’è stata un’amicizia, altre invece entra nella nostra vita improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno.

Ma a volte e in situazioni particolari le cose non sono proprio così…

La violenza sulle donne, questo bellissimo sentimento al di là di ogni previsione, può allo stesso tempo divenire qualcosa di deleterio. E legarci ad una persona che invece di amarci e rispettarci come pensavamo, ci fa del male.

Nell’ultimo periodo sono molte le notizie di donne maltrattate, perseguitate, uccise. È qualcosa che c’è sempre stato!

Il maltrattamento all’interno delle mura domestiche non è una novità. Solo che oggi ne sentiamo maggiormente parlare.

Quando questo avviene l’amore perde il suo significato, e diventa una fonte di grande sofferenza e umiliazione, da cui paradossalmente è difficile allontanarsi.

Violenza sulle donne, cosa spinge a perpetuare tanto dolore?

Il maltrattamento purtroppo viene sostenuto da un meccanismo perverso! Più la vittima cerca di fuggire, più il suo carnefice cerca di tenerla legata a sè:

  • Con ricatti psicologici
  • Con ricatti che riguardano l’incolumità fisica
  • Con promesse di vero e sincero amore
  • Con promesse di profondo pentimento per l’accaduto
Tutto ciò indebolisce la vittima del maltrattamento, e la porta a pensare che qualcosa possa cambiare, che lei potrà cambiare quest’uomo e “redimerlo”! (nulla di più lontano dalla realtà!)

Che quello che è accaduto sia stato un errore di percorso che non si ripresenterà più. E questo da alla vittima l’illusione di poter controllare la situazione.

Purtroppo la maggior parte delle volte non è così, e le più fortunate riescono prima o poi a maturare la decisione di denunciare, mentre le meno fortunate muoiono o trascorrono una vita intera di vessazioni!

La violenza sulle donne e il maltrattamento non andrebbero mai accettati e consentiti! Di qualsiasi tipo essi siano!

Probabilmente pensiamo quello fisico possa essere il peggiore ma non è così. Ogni qualvolta l’altro invade il nostro spazio vitale e vuole costringerci in modo subdolo a fare quello che vuole, non ascolta la nostra opinione, non ci rispetta…sta mettendo in atto un maltrattamento. E a volte le vessazioni psicologiche possono fare molto più male delle percosse.

Nessuno ha diritto di fare questo all’altro.

Il maltrattamento non è mai amore anche se a volte viene spacciato per questo!

Violenza sulle donne: la vittima e le sue responsabilità

Alcune donne che subiscono violenza (fisica, psicologica) purtroppo provengono a volte da famiglie dove hanno ricevuto poco amore, dove hanno vissuto l’abbandono, o dove a volte purtroppo hanno già subito maltrattamenti di vario genere

Questo può avere delle conseguenze molto importanti!

In quanto una persona che avrà vissuto tali esperienze, con grande probabilità crescerà avendo l’idea di non meritare amore, di non meritare rispetto. E proprio questo potrebbe portarla a finire nelle grinfie di un partner maltrattante e rifiutante.

Perché questo?

Perché chi ha ricevuto poco amore e poco rispetto, con maggiore probabilità pretenderà a sua volta poco amore e poco rispetto!

La vittima quindi in tutto ciò anche se non ne ha alcuna consapevolezza, ha una sua responsabilità indiretta. In quanto non pretendendo rispetto e amore per sé, permette che il maltrattamento possa continuare nel tempo.

Questo è un altro meccanismo perverso del maltrattamento e che ne consente la reiterazione.

Chiarire questo è un aspetto fondamentale, perché non è utile puntare solo il dito su chi maltratta, ma sensibilizzare soprattutto chi subisce a non farlo e a prendersi le proprie responsabilità. Perché è proprio questo che può spezzare il maltrattamento e riaprire una speranza perduta. L’altro può fare quello che fa perché noi glielo permettiamo!

Chi maltratta si nutre delle paura dell’altro, e della sua incapacità di ribellarsi questa è una cosa molto importante da mettere a fuoco. Quando la vittima trova la forza di non subire più e di desiderare di meglio per sé, l’altro perde tutto il proprio potere, rimane completamente scoperto e in balia della propria debolezza.

Perché dietro al maltrattamento non c’è altro che debolezza mascherata da prepotenza.

Cosa fare?

Innanzitutto per non arrivare a fenomeni conclamati di violenza impariamo a riconoscere chi ci fa male e non ci rispetta, e mettiamo le cose in chiaro quando è possibile o allontaniamo subito questa fonte di malessere.

I segnali ci sono sempre! ma purtroppo a volte l’amore, la paura di rimanere soli, la paura di reagire, sottovalutare l’accaduto, possono portarci a fare finta di nulla o a pensare che sia meno doloroso non vedere.

Ma a volte guardandosi indietro ci si rende conto di segnali che non sono stati colti, ma che se fatto avrebbero consentito di non entrare in situazioni ben peggiori e molto più dolorose.

C’è inoltre la possibilità di ricevere aiuto e di trovare una strada alternativa, certamente migliore rispetto al maltrattamento reiterato.

C’è sempre un’altra possibilità!

La violenza sulle donne chi si trova a viverla è portato erroneamente a pensare non ci sia altro, e anche questo lo porta a rimanere e a subire, ma non è così. Questo vuole farlo credere chi desidera continuare ad approfittare dell’altro ma non è la realtà.

Questo è il messaggio di speranza che in conclusione vorrei trasmettere e che mi auguro possa raggiungere chi ne ha bisogno!

Da più di 15 anni, ascolto e aiuto persone concretamente a uscire da situazioni difficili, e riprendere in mano la propria vita o con la consulenza psicologica online o presso i miei studi di Padova e Treviso.

In condizioni di bisogno e sofferenza posso aiutarti ed accompagnarti in tal senso, verso una nuova consapevolezza ed un rinnovato benessere.

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Dott.ssa Monia Ferretti - Psicologa Psicoterapeuta

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