Il comportamento passivo aggressivo è una dinamica relazionale molto comune, ma spesso difficile da riconoscere.
Si manifesta attraverso frasi ambigue, silenzi ostinati, procrastinazione e piccoli sabotaggi che logorano lentamente la fiducia e la comunicazione.
Capire cos’è e imparare a gestirlo è fondamentale per proteggere le relazioni personali, di coppia e professionali.
Cos’è il comportamento passivo aggressivo
Secondo Long, Long & Whitson (2008) il comportamento passivo aggressivo è “un modo deliberato e mascherato di esprimere rabbia”.
Non si tratta di conflitti espliciti, ma di atteggiamenti che celano ostilità dietro una facciata apparentemente calma o cordiale.
Il termine nasce in ambito psichiatrico durante la Seconda Guerra Mondiale, quando lo psichiatra William Menniger descrisse così i soldati che non si ribellavano apertamente agli ordini, ma li sabotavano con lentezza, pigrizia e reticenza.
Segnali tipici del comportamento passivo aggressivo
Riconoscere i segnali è il primo passo per difendersi da questa dinamica relazionale. Alcuni esempi frequenti sono:
Frasi ambigue come “Sto arrivando!”, “Pensavo che lo sapessi” o “Va tutto bene” dette con tono freddo o ironico.
Sarcasmo e battute velenose, seguite dal classico “Stavo solo scherzando”.
Complimenti ambigui come “Sei in gamba per la tua età”, che nascondono una critica.
Silenzi ostinati dopo un conflitto, usati come forma di punizione.
Questi segnali, ripetuti nel tempo, minano la comunicazione autentica e alimentano frustrazione.
Comportamenti ricorrenti: procrastinazione, sabotaggio e omissioni
Chi adotta uno stile passivo aggressivo non si oppone direttamente, ma agisce in modo indiretto:
Procrastinazione intenzionale: ritardi, scuse continue, compiti rimandati di proposito.
Sabotaggi silenziosi: fare male un lavoro di proposito, dimenticare informazioni importanti, lasciare che l’altro fallisca.
Uso del silenzio come arma: rifiutarsi di comunicare, ignorare l’altro, mantenere un atteggiamento ostile non dichiarato.
Questi comportamenti diventano un modello relazionale che crea distanza e conflitto.
Caratteristiche psicologiche del comportamento passivo aggressivo
Dietro questi atteggiamenti si nasconde spesso:
Vittimismo e attribuzione di colpa: l’altro viene sempre ritenuto responsabile del malessere.
Bassa autostima mascherata: dietro una facciata di sicurezza si cela fragilità emotiva.
Bisogno di controllo: attraverso silenzi e ambiguità si cerca di manipolare la relazione.
Il risultato è una dinamica tossica, dove chi agisce passivo aggressivo si protegge dal confronto diretto, ma allo stesso tempo danneggia profondamente il legame con gli altri.
Impatto sulle relazioni e sul lavoro
Il comportamento passivo aggressivo non è mai neutro.
Nelle relazioni personali e di coppia: crea incomprensioni, sfiducia e distanza emotiva. Il partner si sente ignorato, svalutato o manipolato.
In famiglia: il silenzio ostinato o le piccole vendette quotidiane logorano il clima affettivo e pesano sui figli.
Sul lavoro: la procrastinazione e il sabotaggio riducono la produttività, creano conflitti nel team e alimentano tensioni con colleghi e superiori.
In tutti i contesti, il risultato è un clima pesante, fatto di incomunicabilità e stress.
Quando diventa patologico e il ruolo del DSM 5
Un singolo episodio non basta a parlare di disturbo. Quando però la modalità passivo aggressiva diventa costante e ricorrente, può indicare un problema più profondo.
Il DSM 5 non classifica più il comportamento passivo aggressivo come disturbo a sé stante, ma lo considera un tratto osservabile all’interno di altri disturbi di personalità.
Ciò non significa che vada sottovalutato: il riconoscimento tempestivo permette di evitare che diventi uno schema cronico difficile da cambiare.
Come affrontare il comportamento passivo aggressivo
Se ti ritrovi spesso in dinamiche di questo tipo, o se hai vicino una persona che le mette in atto, è importante:
imparare a riconoscere i segnali senza colpevolizzarsi
comunicare in modo chiaro e assertivo
stabilire confini relazionali
chiedere supporto professionale quando il problema diventa ricorrente
La psicoterapia rappresenta un aiuto prezioso: permette di comprendere le cause profonde (spesso legate a educazione repressiva o difficoltà emotive) e di sviluppare strategie comunicative più sane ed efficaci.
Conclusione
Il comportamento passivo aggressivo può sembrare un atteggiamento “minore”, ma nel tempo logora la fiducia, rende i rapporti difficili e può causare sofferenza emotiva profonda. Riconoscerlo è il primo passo per cambiare.
Come psicologa psicoterapeuta, offro percorsi personalizzati di valutazione, sostegno e terapia sia nei miei studi di Padova e Treviso sia come psicologo online, per aiutare chi vive queste difficoltà a ritrovare equilibrio e relazioni più sane.